Sant'Agata: patrona di Catania. (I parte)

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Agata, vissuta nella prima metà del III secolo d.C., apparteneva ad una nobile famiglia catanese e subì il martirio durante la persecuzione dell'imperatore Decio in Sicilia a causa del suo rifiuto alla proposta di matrimonio del proconsole Quinziano. Quest'ultimo, infatti, scoperto l'inganno della santa, la quale aveva promesso che l'avrebbe sposato solo dopo aver finito una tela che di giorno tesseva e di notte disfaceva, la fece arrestare. Fu proprio in carcere che la santa, dopo aver subito il supplizio dei carboni accesi e l'amputazione dei seni, morì. Al momento stesso della sua morte, si narra, che Catania fu scossa da un terremoto e che l'anno seguente, nel giorno del suo anniversario di morte, l'Etna riprese la sua attività e da allora la santa viene invocata contro le eruzioni del vulcano ed è considerata la protettrice del fuoco. Catania, festeggia sant' Agata, patrona della città, dal 3 al 5 febbraio e i catanesi ricorrono da secoli alla loro santa concittadina quando la lava del vulcano li minaccia in modo particolare. Alla data del ritorno a Catania delle spoglie della santa si ricollega il festeggiamento di mezz'agosto, ma attualmente le celebrazioni religiose in onore della patrona hanno inizio sin dalla prima domenica del mese di gennaio, nella chiesa di Sant'Agata al Borgo con l'esposizione del suo velo, il cosiddetto flammeum virginale, che originariamente di colore bianco, sarebbe diventato rosso dopo essere stato esposto per la prima volta per fermare la lava che minacciava la città. Il 3 febbraio hanno inizio i festeggiamenti solenni per la patrona con la processione della Luminaria, alla quale prendono parte il sindaco e la giunta comunale a bordo di una carrozza che ricalca il modello della carrozza reale appartenuta a Ferdinando II di Borbone. Il percorso giunge sino alla chiesa di San Biagio, luogo in cui la martire fu posta sui carboni ardenti. Segue l'offerta della cera alla santa da parte dei fedeli; tale offerta risale al Trecento, quando, in alternativa a quella del denaro, essa costituiva un obbligo da parte dei quartieri e delle maestranze. Dal momento che la santa viene considerata la protettrice del fuoco, sempre in mattinata, vi è un omaggio floreale da parte dei vigili del fuoco. La prima volta che le reliquie della santa furono portate in processione su una vara fu il 4 febbraio del 1519, mentre la duplice processione che si tiene nei giorni 4 e 5 febbraio venne decisa nel 1712, anno a cui risale il primo calendario ufficiale dei festeggiamenti in onore della patrona, anche se già nel 1522 il nobile don Alvaro di Paternò, legato di Catania presso la corte, ne aveva redatto uno. La processione delle reliquie viene ripetuta due giorni: inizia la mattina del 4 con un giro esterno che comprende varie vie, strade e piazze e si conclude riportando il simulacro in cattedrale; e prosegue giorno 5 con un altro giro, detto interno, concluso il quale le reliquie vengono riportate nel duomo.

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